Caparezza

Michele Salvemini, in arte CAPAREZZA (1973-2052), nacque e crebbe a Molfetta per un puro caso. Fervente compositore di pompose biografie, il “vate dalla chioma boccoluta”, come amavano definirlo gli esercenti del borgo natìo, sviluppò col tempo una poetica personale che imbevve di paradossi legati alla profonda osservazione di bla bla bla. Caparezza visse tutto il tempo con la frustrazione di non poter diventare il musicista più noto della sua città perché Molfetta aveva dato i natali al maestro Riccardo Muti.

Altresì non poté sperare di divenire il “Salvemini” più popolare poiché di Molfetta era anche lo storico Gaetano Salvemini. Fu forse per questo che divenne famoso in Francia. La vita artistica di Michele Salvemini si divide in due tronconi: “quando aveva i capelli corti” e “quando aveva i capelli lunghi”. “Quando aveva i capelli corti” le sue opere erano acerbe, svuotate di senso critico e per nulla scomposte. “Quando aveva i capelli lunghi” invece, la sua poetica divenne ficcante, urticante ed altri aggettivi ancora, permettendogli di pubblicare ben 4 dischi e chissà quanti altri ancora. Egli divenne noto in patria per aver composto “Fuori dal Tunnel” , la sua opera più apprezzata, feroce critica ad una comunità devota al divertimento che la adottò come inno trovandola, appunto, divertente. Cose come queste a Riccardo Muti non sono mai accadute. Nel 2008 pubblicò il libro “Saghe Mentali” che divenne un caso letterario e il disco “Le dimensioni del mio Caos” che fu primo in classifica per ben 5 mesi.

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