PIERO RICCA

Piero Ricca (Verbania, 22 luglio 1971) è un attivista e blogger italiano, divenuto noto per la sua attività politico-sociale e per le aspre critiche rivolte a vari esponenti dell'establishment politico, economico e mediatico. Utilizza Internet come mezzo di comunicazione principale, in particolare il suo blog ed il sito YouTube. È soprattutto noto per i colloqui faccia a faccia, le interviste non convenzionali, le performance al megafono, i volantinaggi e le manifestazioni di strada che, riprese con videocamera digitale, vengono poi caricate su YouTube.
Ricca svolge attività di giornalista freelance per varie testate specializzate.
Figlio del magistrato Giovanni Ricca, è attivo dal 2001 nei movimenti per la legalità e la difesa della Costituzione italiana. Durante gli anni del secondo governo Berlusconi ha organizzato innumerevoli iniziative, manifestazioni e dibattiti contro le cosiddette leggi ad personam e la censura che sostiene da esso sia esercitata. Ha fatto parte del comitato referendario "Salviamo la Costituzione".
Dal 2004 ha collaborato con la testata on line "Centomovimenti News". Dal 16 settembre 2005 al 3 marzo 2006 alcuni suoi articoli sono confluiti nella rubrica "Puffoni" ospitata dal sito di Marco Travaglio. Ad aprile 2006 ha aperto un blog personale. Ha collaborato anche a quello del comico Beppe Grillo, realizzando una serie di video-interviste, collaborazione poi interrottasi. Dal 2008 collabora con l'emittente novarese ALTAITALIA TV conducendo la trasmissione, in onda ogni giovedì in prima serata, "Banana Republik" in cui denuncia lo scandalo delle derive antidemocratiche della politica italiana. A marzo del 2007 ha contribuito a creare "Qui Milano Libera", associazione culturale che ha ospitato, durante le sue conferenze, diversi giornalisti, magistrati e intellettuali. Verso la fine del 2007, sulla scia di QML, sono nate "Qui Lecco Libera", "Qui Bologna Libera" (autrice di una contestazione in città a Silvio Berlusconi segnalata dai media), "Qui Roma Libera", "Qui Torino Libera"e "Qui Matera Libera". Il tratto distintivo di tali iniziative, come afferma Ricca, è la volontà del cittadino di "alzare la testa", di "mettersi in gioco per rompere gli schemi", criticando e contestando in modo frontale e documentato gli esponenti del potere politico, economico e mediatico, integrando strada e web. Insieme a Riccardo Farina ha realizzato il lungometraggio Qui Milano Libera dedicato alla campagna elettorale del 2006, il cortometraggio Radio Foppa e il documentario Vietato respirare riguardante la crisi dei rifiuti in Campania. La trasmissione di Rai Tre Blob ha mandato in onda in diverse occasioni i video prodotti dal gruppo Qui Milano Libera. A novembre 2008 l'esperienza del gruppo Qui Milano Libera è stata raccolta in Alza la testa!, libro e DVD edito da Chiarelettere.
Ricca ha contestato Berlusconi in diverse occasioni, tra le quali una convention a Milano nel febbraio 2006 al grido di "corruttore", un comizio milanese con il partito dei pensionati e la festa per il centenario Mondadori, vicende ampiamente documentate sul blog di Ricca e sul sito YouTube.
Noto è lo scontro con Emilio Fede al Circolo della Stampa di Milano il 16 aprile 2007. Il video della vicenda venne anche trasmesso dal varietà Striscia la notizia, ma la parte in cui Fede sputò sui contestatori non venne mostrata. Tuttavia il video integrale è disponibile su YouTube. Dopo l'accaduto, il direttore del TG4 querelò Ricca per diffamazione e la Guardia di Finanza bloccò il suo blog per tutto il mese di luglio del 2007.
 Ricca si rese protagonista anche di una serie di scontri dialettici con Vittorio Sgarbi, a partire dal fatto che il critico d'arte venne condannato a 6 mesi e 10 giorni di reclusione per truffa aggravata allo stato quando era funzionario alla sovrintendenza ai beni artistici della regione Veneto agli inizi degli anni novanta.
Un altro episodio eclatante fu l'intervista a Giulio Andreotti. Nel giugno 2006, all'università Bicocca di Milano, Ricca interpellò il senatore a vita sulla sentenza di prescrizione con riconoscimento di responsabilità di collusione con la mafia, e per questo viene portato per due ore in commissariato; nel maggio del 2008 lo incontra di nuovo e lo interpella polemicamente, a margine di una conferenza su Aldo Moro.
Tra i tanti politici finiti nel mirino di Ricca figurano Clemente Mastella, Massimo D'Alema, Roberto Formigoni, Bruno Tabacci, Piero Fassino, sua moglie Anna Serafini, Luciano Violante, Stefania Craxi, Enrico Boselli, Arturo Parisi, Michela Brambilla, Umberto Veronesi, Marco Pannella, Raffaele Fitto. In tema di sospetta collusione fra mafia e politica, a marzo 2008 Ricca ha avuto un vivace incontro con l'onorevole Marcello Dell'Utri. Tra i giornalisti, Giuliano Ferrara, Paolo Mieli, Ferruccio De Bortoli, Gad Lerner, Bruno Vespa, Maurizio Belpietro, Renato Farina, Paolo Liguori. Per effetto delle sue azioni e delle sue dichiarazioni, Ricca, tuttora incensurato, ha ricevuto alcune denunce per "riunione non autorizzata", di cui parla egli stesso nel suo blog. Le sue contestazioni hanno suscitato dissenso da parte di molti esponenti politici, sia di centro-destra che di centro-sinistra. Il giornalista Marco Travaglio lo ha definito «un esempio da imitare» e molti seguaci di Beppe Grillo vedono in Ricca una voce libera, anche se, nel tempo, Ricca non ha mancato di esprimere le sue critiche ad alcuni aspetti del "grillismo". A maggio del 2006 Ricca si candidò alle elezioni comunali di Milano come indipendente nella lista dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Ottenne 139 preferenze, risultando quindi il secondo della propria lista che però, avendo ottenuto una percentuale di poco superiore all'1%, non ebbe alcun seggio in consiglio comunale.
 
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