COMPAGNIA GIARDINO CHIUSO

La compagnia Giardino Chiuso, con la Direzione Artistica di Tuccio Guicciardini e Patrizia de Bari, svolge attività di produzione e organizzazione.
La compagnia ha al suo attivo numerose produzioni di teatro-danza, replicate in Italia e all’estero. Dal 2001 è promotrice della rassegna invernale “Leggieri d’Inverno” al Teatro dei Leggieri di San Gimignano, condividendo un progetto attento verso i nuovi linguaggi, la nuova drammaturgia, il teatro e la danza contemporanea con la convinzione che le realtà del “teatro periferico” possano essere un traino produttivo e propositivo nel sistema teatrale italiano. Nel 2007 nasce in Val d’Elsa un polo con la costituzione del cartellone unico VALDELSA OFF, insieme con il Teatro dei Varii di Colle Val d’Elsa e il Teatro Verdi di Poggibonsi, in un’ottica di maggior sinergia e con l’intento che la collaborazione possa essere uno strumento di arricchimento reciproco. Con il contributo del Comune di San Gimignano cura dal 2000 la rassegna estiva Danza San Gimignano, un cartellone ricco di eventi con nomi prestigiosi della danza italiana ed internazionale.

“Mi chiamo Dino e sono elettrico”
Spettacolo tratto dal libro:
Sebastiano Vassalli, La notte della cometa. Il romanzo di Dino Campana (1990)
L’incanto di questo romanzo-verità sulla vita e morte del poeta Dino Campana (Marrani 1885 – Castel Pulci 1932), scritto in quattordici anni di ricerche da Sebastiano Vassalli, sta tutto in questo stupore — a conclusione di un libro che si legge con commozione — di fronte alla profetica esistenza di uno dei più grandi poeti della nostra letteratura.
Il tema dominante è lo scontro tra l’autore dei Canti Orfici e la cultura dell’epoca, quella dominata dal “frasaismo borghese” di Soffici e Papini. Sarebbe rassicurante pensare, afferma Vassalli, che Campana, come Leopardi, esprimesse fino alla follia la speranza che il “puro artista”, esiliato da sempre nel presente, possa trovare una patria nel futuro grazie a un cambiamento del gusto che faccia “tornare di moda” i “primitivi” come lui. In realtà, le cose non sono così semplici. Perché l’umanità cessi di avere un rapporto “cannibalesco” con l’artista puro ci vuole altro e di più che una maturazione del senso estetico. Ci vuole un’ altra civiltà, «che possa tollerare l’esistenza, spesso aberrante, dei poeti; che gli impedisca di inchiodarli alla croce, di decollarli sui patiboli, di arrostirli sui roghi».
Dalla presenza terrifica della madre alle tare ereditarie, dalla malattia mentale (spirochaeta pallida) all’ amore “malato” con la scrittrice Sibilla Aleramo, Vassalli ricostruisce con grande precisione storica la biografia di Campana. Ma, in verità, egli ha così raggiunto la più segreta e autentica anima dei poeti: non i letterati o gli scrittori di poesie, ma proprio quelli per mezzo dei quali la poesia parla; «gli unicorni, i mostri».
Associazione Nausika
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